Passata buona parte dell'adolescenzo nel letto, lo squilibrio tra insonnia e giornate intere passate a fare incubi ha lentamente eroso la sua capacità di interpretare il mondo esterno, reale. Sua madre, una donna sveglia e attenta, ha sempre cercato di aiutarlo e incoraggiarlo tramite lezioni private e, anche se poco responsivo, William ha sempre adorato studiare e confrontarsi con gli altri. Spesso nel vicinato veniva etichettato come "il ragazzo malato", anche se in ospedale non ci finiva mai, e non riusciva a fare amicizia se non con le altre donne di città che passavano nel negozio che gestiva la sua famiglia da anni. Sarà proprio la passione per il cucito, tramandata dalla madre, che lo porterà a passare più tempo nello studio a creare nuovi abiti che a prendersi cura di sé.
Quando, dopo almeno un mese e mezzo senza sonno, cadde per uno svenimento, fu perseguitato per tre giorni di fila nei sogni da mostri. Svegliatosi poi in sudore freddo finì per confessare degli incubi che aveva da anni alla madre, e dopo una lunga conversazione su suo padre decisero che rifugiarsi al campo mezzosangue era la scelta migliore.
È ora lì da quando ha 17 anni, e anche se non riesce a migliorare le sue abitudini notturne, dedicandosi ad ago e filo ogni volta che torna nella sua cabina.